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Le Ombre osservano il presente,
bramando attimi di luce.

Vivono nel ricordo,
perse nel passato.

In alcuni luoghi, in alcune persone,
esse ristorano.

Vorrei non sentire nulla,
vorrei non vedere nulla.

Fuggire dai luoghi dei ricordi,
fuggire da coloro che mi chiamano.

Le Ombre chiamano,
la Porta giunge sempre,
inesorabilmente.

In esse v'è una scia di dolore,
rimorsi per cose non dette, mai fatte.

Dolore intenso,
che offusca qualsiasi gioia.

 Come una cometa oscura,
vago nel presente, perso nel tempo.

 

Ivan Perciballi

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Cantus Mentis (Kybernetes)

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