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cattedrale

Moltitudine di letti, bianchi,
corpi coperti da lenzuola
bianche anch'esse

Dinnanzi a me
il deserto.
Nulla è vivo

Qui regna la morte
dell'Ordine ella è madre
Non giungere mai qui!

Odo un forte tuono

...l'ora è giunta
la bocca della cattedrale s'è aperta
le bianche lenzuola si levano

I corpi si alzano
lentamente si avviano al mecello

File interminabili di corpi,
uno dietro l'altro
camminano in silenzio

Non possono scegliere,
non hanno scelta acluna ormai
il loro destino è compiuto

La Cattedrale dell'Ordine li vuole tutti
e con le sue enormi fauci
tutti mangrà.

Quanti di loro hanno barattato la propria umanità
per un attimo di ricchezza
causando miseria e morte

Tutti potevano scegliere
tutti hanno commesso il proprio delitto
ora tutti pagheranno

Il lamento dei vinti è suono profondo,
entra dentro le ossa,
percuote la mente.

Non voglio più sentirlo,
non voglio non avere scelta,
voglio andare via.

La porta si apre,
la notte mi attende,
il corpo mi reclama.

Aprirò gli occhi,
fissi, sgranati verso le tenebre
Penserò che quel luogo non esiste
 
No,
al riveglio non voglio ricordare
cancellare ogni attimo lì

...ma so che non accadrà.


Ivan Perciballi

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